Oggi si strombazza la possibilità di vedere in TV ciò che si vuole quando si vuole come se i libri non facessero la stessa cosa da secoli.
L'on-demand è una novità solo per il pianeta televisivo. Gutenberg lo inventò nel 1455. Ben prima di Murdoch.
Prendi in esame le notizie giornalistiche, per esempio.
Un telegiornale è un contenuto sequenziale con un sommario. Una notizia di tuo interesse arriverà solo dopo ciò che potrebbe non interessarti ma che comunque viene sputato fuori, imbastito, recitato. La tua unica possibilità è quella di cambiare canale o di abbassare il volume. In ognuno dei due casi, l'elemento tempo resterà immutato. Sarà necessario aspettare e rispettare le decisioni di chi ha deciso quella sequenza di notizie prima che ciò che aspetti possa giungere a te.
Lo stesso vale per la radio.
Non puoi fare nulla. Sei imprigionato. Non hai una scelta concreta di fruizione.
In un quotidiano invece l'unica sequenzialità è data dall'ordine apparente delle notizie sulla base della loro importanza, che può essere infranto in qualsiasi momento col salto di più pagine in una volta.
Lo stesso vale per internet.
Libri e internet danno valore al contenuto. Nella televisione e nella radio il contenuto deve sottostare alla rigidità temporale.
Riportando il tutto nell'affascinante mondo delle metafore, se tv e radio sono un viaggio in treno su carrozze numerate su un percorso sempre uguale per fermate prestabilite, stampa e internet sono un viaggio in auto in cui l'unico limite è dato dalla vastità del mondo: il numero di pagine per un quotidiano, la distesa di siti e applicazioni per internet.
Ciao SD. Vedo che "La magia del sapere" ha catturato anche te... Be' c'era da aspettarselo.
RispondiElimina(sorrido)
RispondiEliminaChiunque tu sia. Sì, la magia del sapere mi ha catturato. Da sempre però; quindi, nessuna sorpresa.