lunedì 8 settembre 2014

Serve mica solo leggere




Nel fine settimana è venuto a trovarmi un vecchio amico con la sua compagna. Sanno che ogni tanto scrivo, ma quando ho detto che leggo due o tre libri al mese, mentre annuivano le loro teste hanno fatto anche quel rimbalzo tipico che significa: "Eh, caspita! Vedi?"
Eravamo al parco – mi sono costretto ad arrivarci –, e intorno c'erano padri con i bambini, madri con i bambini, non ho visto però un padre e un madre insieme al proprio bambino, così, come per quei cortocircuiti che mi fanno venire in mente l'idea di una storia mentre mi faccio il bidè, intanto che continuavamo a parlare io ho pensato che due o tre libri al mese non sono neanche tanti, ma al mio vecchio amico e alla sua compagna devono essere sembrati come un parco pieni di due genitori con il proprio bambino.
Eppure loro sono due persone gioviali, felici nonostante le difficoltà, e forse ne hanno avute così tante in vita che sono più dentro il mondo loro di chiunque legga cinque o dieci libri al mese restandone fuori.
Il bene che arriva dalla lettura, indiscutibile, è però affine a quel recente pensiero scientifico che teorizza l'impossibilità di definire l'intelligenza di un individuo legandola a un solo contesto.
Non c'era distanza tra me che leggo e loro che non leggono. Non c'era cioè una categorizzazione a prima vista così netta che mi faceva sentire quelle persone lontane. C'era invece una bell'arietta, il sole andava e veniva, poi gli alberi, l'erba, la terra, e alla nostra sinistra giovani un po' corrucciati in maniche corte e pantaloncini che svuotavano secchi d'acqua nelle griglie delle fogne dopo aver lavato le giostre montate nel parcheggio d'asfalto.
Ancora una volta mi vengono in mente i social network e la categorizzazione digitale di questa nuova era in cui si è accesi o spenti, si è arrabbiati o felici, buoni o cattivi, pena l'inesistenza. Se non sei una persona estrema non esisti. La mitezza è un purgatorio invisibile tra un bit con valore zero e un altro con valore uno.
L'umanità invece è una sfumatura di carne, è un'anima analogica, morbida anche nei violenti passaggi da uno stato di quiete a uno di furia.
Così, mi vengono in mente anche i libri scolastici digitali e penso a quante volte sfogliando il libro di tecnica bancaria alla ricerca di un argomento particolare, io riuscissi ad avere uno sguardo d'insieme del programma già affrontato, attività che mi sarebbe stata impedita da una ricerca selettiva, forse più rapida, ma meno fluida.
Meno umana.

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