giovedì 13 marzo 2014

Sesso: il modo migliore di morire o di essere liberi

© Davide Lorenzon

Quando ci si trova ubriachi a una festa, la prima cosa che si mischia ai vapori dell'alcol è l'allusione sessuale. È un cocktail predestinato, come il menù fisso nelle trattorie sulle provinciali scritte con il gessetto sulla lavagna, o su quelle insegne fisse di plastica gialla ma non l'unica parte staccabile che riguarda l'importo.
Perché il sesso è un colpo in canna, sta sulla punta della punta della lingua. Viene fuori in un attimo perché nasce pronto, sta lì dalla notte dei tempi, dentro ogni organismo, insieme ai gameti, i quali sono già uniti in matrimonio nell'etimologia prima che qualsiasi cultura venga a dire loro il contrario.
Perché il desiderio sessuale non lo fermi. Più lo comprimi e più quello cerca di venire fuori dalle guaine contenitrici ed elasticizzate color carne. Se gli crei una prigione, quello diventa uno scassinatore, e se decidi di inserirlo in una religione, quello diventa un vizio, quindi un peccato, quindi questo pezzo che ho scritto per Cartaresistente (clic).

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