lunedì 3 febbraio 2014

La distruzione della sorpresa


Un'attività degli ultimi anni, amplificata dalle distanze di internet che però fanno sembrare paradossalmente tutto così vicino, è il "so tutto io". Il tempo che ci viene dato in più tra l'intervallo che c'è tra lo scrivere qualcosa e premere il tasto pubblica non esiste in un rapporto faccia a faccia. E in quel bonus di tempo è molto più facile sgattaiolare dalle parti di Wikipedia o della Treccani per mettere gli accenti giusti su quella particolare locuzione francese che abbiamo usato due volte in tutta la vita, oppure per metterci a teorizzare sulla religione iapigia nel territorio pugliese prima dell'esplosione della civiltà romana (non ho controllato su Wikipedia, giuro, e se ho sbagliato, è colpa della mia memoria). Mi si potrà obiettare che prima di internet c'erano le enciclopedie dei "furono" venditori porta a porta, oppure la Treccani di carta e oro per i più facoltosi, ma nella realtà del web l'immediatezza della comunicazione è tanto più simile a una chiacchierata che alla ponderatezza insita nello scrivere.
Quindi mi sento quasi fiero nel dire che io di Melancholia sapevo solo che era di Von Trier e che ci recitava Kirsten Dunst.  (Ho cercato in Google "Von Trier" per essere sicuro di scriverlo giusto.) Non sapevo nulla della trama, del tono del film, del pianeta Melancholia. Il film, ieri sera, recuperato da una registrazione di qualche settimana fa su laeffe, si è aperto sulla mia totale ignoranza andando a occupare perbene tutti gli angoli. Si è proprio disteso. Io un foglio bianco, immacolato, e lui un timbro. Il foglio bianco, non solo perché è una cosa, non sa mai cosa gli finirà addosso. Pensa se avesse una coscienza e, peggio, sapesse con certezza già cosa gli verrà stampato, o disegnato, o scritto. Una vita piatta, anche al di fuori del gioco di parole.
Immagina se io avessi saputo già del pianeta Melancholia prima di vedere il film. Pensa alla riduzione della potenza comunicativa della storia. Un pianeta, che in una vicenda in cui si parla di tutt'altro irrompe nei vissuti di due sorelle così distanti, è qualcosa di sconvolgente. Di inimmaginabile. Non avrei potuto prevederlo in alcun modo, e il risultato – merito anche del film – è stato fuori dall'ordinario. Mi ha travolto. Disintegrato. Bum!
Mi è capitato un'altra volta, un milione di anni fa, da ragazzo, caricando un videogioco per Amiga intitolato Another World


Non ne sapevo niente. Qualche anno prima immaginavo perfino che le edicole potessero vendere i giochi, invece si trattava solo di pirati. Ma non è questo il caso. Ai tempi di Another World ero già informato circa la scena mondiale del videogioco – con il dovuto rapporto rispetto all'iperattività dell'informazione quotidiana – però mi ero perso tutte le notizie circa quella particolare produzione francese. Il risultato fu identico a quello di Melancholia. Travolto. Completamente avvinto dalla storia e da come veniva raccontata.
Oggi, invece, sappiamo già che costume avrà quel supereroe della Marvel nel film che uscirà tra due anni. Seguiamo i semi di internet che ci portano a una casa di marzapane piena di cose da vedere, da sapere, da pre-sapere. Assaggiamo i dolci che contiene mentre vengono cucinati, e quando ci mettiamo a tavola la fame ci è passata. Nemmeno la forma ci attrae più, perché l'abbiamo vista mentre prendeva corpo prima di essere infornata.

Noi siamo creature della sorpresa. Dobbiamo stupirci, non prestupirci. Non si tratta più di sovrainformazione ma di conoscere già il nostro futuro.
Se conosci il giorno della tua morte, o ti deprimi o vivi al massimo fino a quel giorno, ma qualsiasi cosa metterai in quella vita non ci troverai la cosa più importante: lo stupore del presente alimentato dalla brama del futuro.

6 commenti:

  1. Melancholia ha fatto lo stesso effetto anche a me, ugualmente all'oscuro perfino della sua esistenza come film, finchè non mi fu consigliato di vederlo. Mi chiedo: è stata una campagna pubblicitaria volutamente assente o siamo noi a vivere sottoterra? (o entrambe le cose). Concordo in buona parte con quel che hai scritto sul pregustare, ma ahimè ricado nell'errore di far pregustare.

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    1. Non ricordo se la campagna pubblicitaria mancò. Forse fui io a distrarmi, in quel periodo. Come dicevo, sapevo del film e ovviamente del regista, ma per cultura generale, ignorando però il film stesso. Se vivere sottoterra ha questi risultati, mi costruisco un bunker! :)

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  2. Bella riflessione. Non ho mai capito poi quelli che seguono delle serie e vogliono sapere chi ci sarà nell'episodio seguente, cosa succederà, ecc. - sia nel campo dei fumetti che dei telefilm. Io stessa nel disegnare una storia che lo sceneggiatore non ha ancora finito di scrivere (succede) non chiedo mai come va a finire, mi piace di più scoprirlo mano a mano che vado avanti.
    Ora però devo vedere Melancholia e provare Another World; quest'ultimo ho visto che si trova, ma non so se il mio portatile Windows lo digerirà (giochi anche vecchi li fa girare male, non so perché). Ho visto che per Android hanno rinfrescato il gioco, e non ho idea se conservi il fascino dell'originale. Qui c'è anche un video di presentazione - che dici, vale la pena? http://www.tuttoandroid.net/giochi/another-world-il-remake-del-famoso-gioco-del-91-41745/

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    1. Per Melancholia ti ho rovinato un po' la festa, allora. Credevo davvero di essere l'unico in questa condizione, perché questa cosa del pianeta immagino che ai tempi fosse risaputa, o quantomeno accennata nella sinossi. Per ciò che riguarda Another World, lì conta molto l'età in cui si sono vissute certe cose, ma è indubbio, dato il clamore suscitato nell'ambiente nel '91 e negli anni seguenti (fino a oggi), che per quel periodo informatico si trattava di un videogioco fuori da ogni standard per programmazione e scrittura.

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  3. Se ti è piaciuto melancholia, vediti "Another earth", per tre motivi: perché è uscito prima di melancholia eppure hanno qualcosa in comune, perché il nome è così simile a quello del videogioco che hai citato, e il terzo motivo è che se lo vedi senza andare a leggere prima su wikipedia sarà un'altro bel timbro su un foglio bianco.
    Ps: w il futuro, abbasso gli indovini... :)

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    1. Eh, visto visto. Molto bello. Una Brit Marling intensissima. :)

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