martedì 31 dicembre 2013

Un colpo di spugna e uno al 2013


A mio fratello, Jim Thompson dice niente. Io l'ho scoperto grazie a un uso consapevole di Twitter, non come quelli che ti followano per avere il followback, che poi sono equiparabili a coloro che pubblicano un ammazzastorie di libro su Amazon e poi aprono un account su twitter per dare in pasto a una timeline impotente la seguente frase: “Ciao, [at]nomeacaso, hai visto il mio romanzo su Amazon? [link]”. Ripetuta per giorni e giorni, sempre la stessa. Una cartacarbone digitale.
Jim Thompson invece me l'ha consigliato un libraio, e non ricordo bene lo scambio di tweet o come accidenti sono finito a interessarmi di Jim Thompson, ma deve essere stata una cosa del tipo "fidati di me", e io mi sono fidato, perché un libraio è una specie di prete della lettura, che non significa sia per forza una brava persona, ma almeno quando ti parla crede in ciò che dice.
Se regalare un libro comporta un rischio, consigliarne uno richiede un atto di fede.
Così, ho letto "L'assassino che è in me", quello con la sovracoperta del film, questa:


Che è un'altra cosa che non sopporto. Perché quando esce il film di un libro, le sovracoperte delle edizioni successive che richiamano al film è come se dicessero che il film è più importante del libro. E non è vero. Non è come l'atto di fede, è più uno stupro, o una malattia parassitaria, specie se il libro ha una dignità tutta sua ed è davvero bello, nonostante mio fratello mi abbia detto, una mattina: «Sì, ma dove vuole andare a parare?» dopo due capitoli. E allora gli ho risposto: «Lascia perdere, non devi mica leggerlo per forza».
«Lo so» ha continuato, mentre si infilava la tuta.
«E poi è tutto così...» ho detto io, e gli ho preso il libro dal comodino.
«È che non ho capito che vuole».
«È una roba dell'animo del protagonista, che lui è un assassino ma è anche uno sceriffo, che è malato...» Mi sono messo il libro sotto l'ascella.
«Sì, insomma, questo mi pare di averlo capito».
«E allora, è tutto così, lascia perdere. Non fa niente».
«Ma mica ti sei offeso, mo'».
«No, no. Che offeso. Se non ti piace, non ti piace».
Ed ero sincero, perché se Rihanna dicono sia in testa alle classifiche di streaming di Spotify, chi sono io per dire che non ci deve stare? Però, siccome su goodreads ho tenuto a precisare che Thompson è uno scrittore coraggioso, e io amo gli scrittori che non hanno paura di passare per cattivi scrivendo le verità dell'animo, mi sono fatto regalare anche "Colpo di spugna", che non so com'è, non ne ho idea, a parte aver letto qualcosina in giro su internet e aver visto tante stelline sui social-books-network  (che sono né più né meno come la classifica di Spotify per Rihanna).
Il libro l'ho iniziato, e questo è il primo capitolo. Io dico che promette bene. Per adesso mi fido. Chissà che ne direbbe mio fratello.
Chissà che ne dirà il 2014, quando avrò finito il libro. Che dia un bel colpo di spugna al 2013?




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