domenica 29 dicembre 2013

Kobo Aura: non una recensione, un utilizzo



Kobo Aura (KA) è arrivato la mattina del 25 dicembre, ma ha iniziato il viaggio un po' di giorni prima, perché in casa non c'è più la letterina a Babbo Natale ma qualcosa di simile a "che vuoi quest'anno?". Ormai vale così per tutti i regali ed è direttamente proporzionale all'età, che è spoetizzante, lo so, ma incredibilmente concreto.
Così, è arrivato Kobo Aura.
Lo accendo e trovo la batteria carica al 42% e quattro pixel bruciati. Per pixel bruciati mi riferisco a piccolissimi puntini luminosi visibili solo con la retroilluminazione attivata e il lettore perpendicolare agli occhi. È sufficiente inclinare il KA in avanti per non vederli più; ma più lo si piega contro il viso, più le minuscole stelline brillano come i glitter di Gabriela su QVC. All'inizio mi sono detto, ora lo riporto/spedisco indietro, ma non mi andava di fare tutta la trafila e nemmeno mi andava di imparare tutta la trafila, perché era pur sempre la mattina di Natale, così ci sono passato sopra, e ho fatto bene, perché ogni tanto quei quattro insignificanti pixel, che non sono proprio pixel e che devi immaginare come una specie di luce puntiforme che vuole scappare dall'arca dell'alleanza di Indiana Jones, vengono a trovarmi, mi distraggono, è vero, come tutte le visite inaspettate, però stanno lì, e stanno proprio ai margini dello schermo, tre in alto a sinistra e uno in alto a destra, e mi viene quasi da dare a ognuno un nome. Mi stanno simpatici. Sono miei, ormai.
Lo schermo è bello, mi piace. È una sensazione a prima vista, come quando incontri una bella donna e sai benissimo che oggettivamente è bella, ma c'è quel qualcosa in più che è soggettivo ma che nemmeno tu riesci a spiegarti. Se proprio mi chiedessi un aggettivo, direi che lo schermo del KA è profondo.
Configuro la rete Wifi perché non l'ho mai avuta una rete wireless su un e-reader (prima avevo un vecchio Sony, uno di quelli che quando qualche anno fa dicevi epub, tra le varie risposte c'era quella che diceva: sono astemio) e il KA mi chiede quale nome di rete voglio scegliere tra quelli nell'elenco, e poi la chiave di cifratura. Niente indirizzo IP. Allora cancello e rifaccio tutto, perché sicuramente mi sono perso le opzioni avanzate, ma non c'è niente. L'indirizzo IP se lo chiama il KA in DHCP e se quell'indirizzo appartiene già alla lavastoviglie domotizzata, al KA non interessa: è così e basta. Allora scrivo la mattina di Natale all'assistenza Kobo, e quella mi risponde, sul serio, mi risponde a Natale, roba da non crederci e da piangere di gioia (e di ammirazione per il lavoratore che mi ha risposto), e mi dice che per adesso è così. Io faccio spallucce, però sì, dà un po' fastidio, perché si capisce che il KA è stato pensato per non essere nerd, dev'essere veloce, via, subito a leggere, però qualche opzione nascosta per gli scafati potevano mettercela. Lo si capisce che KA è veloce perché c'è un fogliettino di istruzioni bellino, ma povero. Perché è tutto lì, tu schiacci e capisci quasi tutto subito e poi c'è il risparmio della carta, che è sempre un buon principio aziendale (soprattutto se vendi e-reader), però all'interno del KA una manciata di megabyte gliela potevano riservare al manuale digitale completo. Invece il fogliettino di istruzioni bellino ti rimanda a un sito web con lo slash e la parola Help, e tu lo trovi il manuale, ma devi guardare in basso a destra in corrispondenza di una FAQ a tendina. Rendetelo più visibile, dico, il manuale, no? Il KA è uno strumento veloce, no?
Apro una parentesi (che se fossi DFW sarebbe una nota a piè pagina di quattro pagine) su questa mentalità che ruota attorno agli strumenti informatici moderni. I produttori sono così sicuri che Youtube abbia mostrato al futuro acquirente almeno una videorecensione, che quelli manco si sognano di spiegarti come funziona uno smartphone, per esempio. Pensaci. Tu sei stato su un'isola deserta per dieci anni, torni a casa e la tua ragazza, che nel frattempo ha avuto il buon cuore di aspettarti, insieme a un bacio ti regala uno smartphone e ti dice bentornato. E tu non sai come usarlo. Cioè, lo usi, forse riesci anche a chiamare dopo aver capito che c'è da configurare almeno un account, ma non sai cosa può fare esattamente il tuo smartphone, e considera che essendo stato per dieci anni su un'isola deserta, forse non sai nemmeno cosa sia Youtube, così devi chiedere aiuto alla tua ragazza, sapendo che se ha avuto la pazienza di aspettarti dieci anni avrà anche quella di spiegarti uno smartphone e la strana mentalità dei produttori di smartphone.



Quindi mi metto finalmente a leggere, finisco un Simenon che avevo iniziato sul vecchio Sony e, lasciamelo dire, il KA è una meraviglia. Merito anche di Simenon e del suo "L'Angioletto" di Adelphi, ovvio, però sparisci davvero dentro la pagina e la lettura è molto naturale, con e senza retroilluminazione, con e senza pixel glitterati e battezzati. La lettura è un imbuto che ti porta dentro la storia.
La batteria non si è mossa di un punto percentuale.
Poi faccio tutte quelle prove che si devono fare. Carico un PDF, recupero un CBR, vado in internet dal KA, carico i miei ebook e capisco che per gestire la libreria fuori dagli ebook Kobo, il programma di gestione Kobo Desktop per PC è completamente inutile. Peccato. Gli ebook li trascino all'interno del KA dalla Gestione Risorse di Windows7 e forse è anche meglio così.
La batteria intanto si è caricata un po' attaccando il KA al computer, sono al 45%. Così, dopo aver finito il Simenon, circa 300 cambi di pagina (che corrispondono a un tocco sullo schermo, immagino, non a una pagina epub, che sai che è un'unità di misura diversa. Non lo sai? Be', non importa, appena compri un e-reader lo capisci dopo due secondi) attacco un DFW, riprovo internet, google, qualche giochino presente nelle Beta Features del KA e la batteria scende di colpo al 39%, ma sono passati anche quattro giorni da quando ho il KA e ho accumulato tre ore di lettura. Però ho capito che navigare nel browser, o giocare a una cosa tipo ruzzle non sono attività da fare se voglio risparmiare batteria e francamente sono contento che ci siano, perché non si sa mai, ma le userò a ogni comparsa delle rondini in primavera. 
Continuo a leggere "Una cosa divertente che non farò mai più" e qui cominciano i guai. Perché lo sai DFW come usa le note a piè pagina. Sul KA, che è un touch, spingere sul numero della nota e sperare di essere reindirizzato ai pensieri paralleli di David è come giocare a freccette bendati e con tre pinte di Kilkenny nello stomaco. Spingo sulla nota e la pagina cambia in avanti o indietro, e se la nota è al centro dello schermo si apre l'anteprima del menù delle opzioni. Quindi riprovo, e sbaglio, riprovo ancora, e niente. Mi viene quasi da leccarmi l'indice come Bud Spencer quando prova a usare lo strumento di H725 in "Uno sceriffo extraterrestre... poco extra e molto terrestre". È frustrante. Voglio che questa cosa sia messa a posto, Kobo, perché rallenta la lettura ed è proprio un gran peccato.
Concludo, perché non c'è molto altro da dire. Il dizionario funziona bene, l'evidenziatore anche, le annotazioni pure. Però sulle annotazioni e sulla condivisione su Facebook devo aggiungere dei particolari di cui conosco già la risposta, però li devo aggiungere lo stesso. Non posso annotare cambiando pagina. Ciò che voglio ricordare o appuntare non può continuare sulla pagina seguente. Non c'è proprio la possibilità di trascinare la selezione oltre la fine della pagina, quindi se la frase più bella della letteratura mondiale è a cavallo di un cambio pagina, io non posso farci niente. Nessuno può farci niente. E poi c'è la condivisione su Facebook. Condivido, e sulla mia bacheca appare solo una parte del testo selezionato che cliccato rimanda al negozio ebook di Kobo. Lo capisco, questione di copyright e altre faccende burocratiche, ma è una cosa che non userò mai più se fatta in questo modo.

Consiglio KA?

Sì, ho anche tutti i miei articoli di Pocket, lì dentro. 

Nota: la cover in ecopelle per il Kobo Aura, che è una sleep cover, quindi chiudendosi mette in stand-by l'ereader, costa 39 euro e 90. Lo capisco, è un prezzo come quello delle radiosveglie. Le radiosveglie segnano l'ora, hanno la radio e ti svegliano. Non fanno altro. Ma in proporzione costano come una Lamborghini Veneno; perché una volta comprata, una radiosveglia non la cambi più. Io ne ho una che avrà vent'anni. Quindi il loro prezzo è un prezzo politico, serve a tenere vivi i comparti delle aziende che producono anche radiosveglie. Deve essere la stessa cosa per le cover degli oggetti elettronici. Lo capisco. Ma mi dà così fastidio.

Su Amazon: Kobo Aura  
Su Amazon: Custodia in pelle con chiusura magnetica Kobo Aura, non originale ma ce l'ho da un pezzo e va benissimo



13 commenti:

  1. Interessante recensione soggettiva di questo reader, descrivere l'uso che se ne fa è il modo migliore per capire che tipo di magagne o vantaggi si hanno in rapporto anche alle nostre particolari esigenze. La presenza della sincronizzazione con Pocket ad esempio può interessare molto i lettori di blog e articoli sul web.
    Per caricare gli ebook sul Kobo non hai pensato a Calibre? Non ti piace? Quando gli ebook iniziano a diventare tanti l'uso dei tag e la possibilità di convertire i formati di Calibre diventa comodo (almeno per me).
    Come "studente" della lingua inglese sono molto attenta alla presenza di dizionari traduttori, il Kindle ne offre di buoni gratis ma monolingua, di traduttori da comprare ne vedo pochi e non molto completi; Il Sony (almeno il mio vecchio 350) li ha già a disposizione e sono molto buoni, solo che è molto lento, ormai l'abitudine alla velocità del tablet è qualcosa che non posso ignorare. Sai se per Kobo c'è un buon dizionario inglese-italiano (integrato o da poter comprare e installare)?

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    1. Ciao, cara Patrizia.
      Nota sulla recensione soggettiva: sono quelle che preferisco, se non sei un professionista. Perché spesso molti blog hanno questo vestito professionale e marketinghizzato, ma si capisce che dall'altra parte c'è una persona che ti sta raccontando uno smartphone ma è brava soprattutto, chessò, con l'uncinetto; e allora mi chiedo, perché deve avere questo tono da rivista hi-fi anni 80? Non lo capisco. Che scriva professionalmente di uncinetto, dunque.

      Discorso dizionari:
      Kobo ha la possibilità di scaricarli direttamente con il wifi, o immagino sincronizzando il dispositivo con Kobo Desktop sul PC dopo aver selezionato i dizionari che si vogliono nel Kobo. Te li elenco:

      English (6,7 MB)
      Italiano (10,7 MB)
      English-Italiano (731 KB)
      Italiano-English
      Deutsch
      Espanol
      Francais
      Nederlands
      Portugues
      Giapponese
      Deutsch-English
      English-Deutsch
      English-Espanol
      English-Francais
      English-Portugues
      English-Giapponese
      Espanol-English
      Francais-English
      Portugues-English

      Ho scaricato i primi tre.
      Come avrai visto, la dimensione dell'Inglese-Italiano è molto più piccola dei vocabolari delle singole lingue. Così, ho provato a scaricare "The Adventures of Sherlock Holmes" dal progetto Gutenberg e mi sono messo a cercare un po' di vocaboli difficilotti:

      "abhorrent": sì, in inglese; no, nella traduzione inglese-italiano
      "nitrate": sì; no
      "chuckle": sì; sì
      "bungle": sì, sì
      "boot-slitting": no; no; (e nemmeno Google mi ha aiutato, non ho letto la parola nel contesto della storia, ma non so come accidenti si possa tradurre)

      Credo che la ridotta dimensione del dizionario ENG-ITA alla fine si faccia sentire, ma c'è quello che serve, grossomodo.

      Per quanto riguarda l'installazione di dizionari "esterni". Ho provato a informarmi. Sono arrivato dalle parti di una serie di istruzioni da usare con il linguaggio di programmazione Python, ma poi mi sono arreso, anche perché, a naso, i dizionari belli cicciotti, te li devi tirare giù illegalmente, ed è una cosa che non mi piace molto. E se anche ne vorresti comprare uno all'uopo, non saprei se la conversione in formato kobo vada a buon fine. Il rischio mi pare eccessivo.

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    2. Ah, ovviamente i dizionari Kobo sono gratuiti.

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  2. Naturalmente io preferisco le recensioni soggettive rispetto a quelle "ufficiali" che dicono tanto e anche niente; senza l'esperienza personale non si capisce granché di come funzionano queste diavolerie tecnologiche :)
    Grazie per tutta la spiegazione sui dizionari in Kobo - per adesso non mi interessa comprarlo anche perché sono ben coperta dai miei reader (e anche perché sto spostando la lettura sui tablet), sono solo curiosa di sapere qual è il miglior tablet in circolazione con il miglior dizionario traduttore, anche in vendita (come te anche io non amo usare ebook craccati). La possibilità di avere una traduzione istantanea mi sembra un vantaggio dell'ereader non da poco per chi studia le lingue, non capisco perché sia così poco pubblicizzato e così poco curata questa opzione (nel senso che per sapere se un dizionario è buono o se ce ne sono in vendita bisogna al solito interrogare amici o andare a fare ricerche nei blog tematici - senza peraltro arrivare a conclusioni certe).
    Anche l'uso agevole delle note è un altro punto importante per stabilire la bontà di un ereader; credo di non aver molto sperimentato questo uso nel mio Kindle (e anche nell'app che ho sul tablet), dovrei fare una prova con un libro che ne ha diverse - DFW credo sia un buon candidato :)

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  3. Nell'ultimo commento ho usato la parola "tablet"- in realtà volevo scrivere "sia i tablet che gli ereader" (questo sempre per le necessità personali e le abitudini che mi fanno saltare da ereader a tablet senza difficoltà, come invece è per altri).

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  4. Compra un dizionario di grammatica, magari... :)

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    1. Un dizionario di tre chili per non portarsi tre chili di libri in vacanza. Caspita, non ci avevo pensato. :)

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  5. boot-slitting - sostantivo - fenditura dello stivale (taglio, fenditura da usura).molto semplice. e.g. a malignant airflow was passing through that boot-slitting - uno spiacevole flusso d'aria passava attraverso quella fenditura dello stivale.

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  6. Appena comprato, appena connesso al pc, righe nere verticali sullo schermo. Che fare? buttarlo? Delusissima! Attendo cortesi suggerimenti...

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    1. Io il cortese suggerimento posso anche dartelo, anonima, ma credo che sentire Mondadori sia la prima cosa da fare, dato che a prima vista sembra un problema hardware.
      Le righe nere, per esempio, ti compaiono solo quando lo colleghi al pc o anche dopo la semplice accensione?
      Se il Kobo ti si accende puoi provare un reset alle impostazioni di fabbrica. Trovi le istruzioni qui: https://it.kobo.com/help/it-IT/article/2679/risoluzione-dei-problemi-del-tuo-ereader-kobo

      Questa riposta che segue l'ho trovata in appendice alla prova di ebookreaderitalia (http://www.ebookreaderitalia.com/kobo-aura-mondadori-foto-e-nostre-impressioni/), ed è probabile che ci siano dispositivi difettosi:

      "Stefi 16 ottobre 2013 at 16:46
      Anche a me è capitata la stessa cosa.
      Dopo un mese dall’acquisto comparse delle righe che lo rendono inutilizzabile.
      Mondadori e Kobo scappano davanti a problemi di questo tipo nonostante leggendo in internet se ne sentano parecchi, rispondono semplicemente che la colpa è tua e che ti è caduto.
      Assurdo!!!
      Non mi sarei mai aspettata una mancanza così totale di professionalità e assistenza!!!!!
      Io mi rivolgerò ad un associazione di consumatori consiglio a tutti di non lasciare perdere e di fare altrettanto."

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  7. ho un Kobo aurah2o......dopo qualche mese mi ha salutato.....non si accende...non si resetta....non fa proprio nulla......ho contattato la kobo......picche........sono molto deluso.......un prodotto che sconsiglio assolutamente.........

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  8. Stessa esperienza: improvvisamente dopo soli 40 giorni lo schermo non va piu' e compaiono alcune righe in un angolo.
    Faccio presente che il lettore e' sempre stato tenuto nella sua custodia originale KOBO , senza segni o tracce di urti o botte sulla custodia o sul dispositivo
    L'assistenza decide di non applicare la garanzia perche' secondo loro e' colpa mia e si rifiutano di rispondere a qualunque mia richiesta di chiarimento in merito.
    Su internet ho trovato altri che descrivono lo stesso problema: improvviso malfunzionamento dello schermo e la Kobo rifiuta la garanzia.
    Che dire : comprate a vostro rischio e pericolo! Siete stati avvisati

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