fonte: Wikipedia |
Da adulto sono rare le occasioni in cui qualcuno può farti una domanda a bruciapelo. Da bambino, invece, c'è la scuola. Se tornassi piccolo mi divertirei a fare domande inopportune a tutti gli adulti, soprattutto di tipo scolastico. Non so, la capitale del Brasile per sentire loro rispondere Rio de Janeiro, oppure la circonferenza del cerchio per avere un pigreco masticato a caso. È molto più probabile, però, che gli adulti si girerebbero e borbotterebbero qualcosa circa le cose dei grandi da fare e altre robe che non sentirei perché sarebbero già lontani, un po' vergognati.
Ci sono cose che dimentichiamo con gli anni, non solo di geometria. Può capitare che tu non sappia rispondere a domande semplici e che resti lì, con la tastiera tra le mani, di fronte a uno schermo che ti chiede qual è l'autore di cui hai letto più libri.
Ma certo che lo sai. È... Sì, è lui... Coso... Dài, quanti ne hai letti? O forse è quell'altra. Certo, di quell'altra hai letto molto di più... Ma più del precedente?
Le risposte le hai dentro. Le domande, invece, non te le sei mai fatte, oppure le hai dimenticate come la circonferenza del cerchio.
WePub me ne ha fatte dieci (clic). Un quasi questionario di Proust. Ma nessuna di geometria, per fortuna.
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