domenica 4 agosto 2013

Come nasce un racconto, e come è nata Petra Pan

©mykeamend

L'arte nasce da altra arte. Sempre.
Non è copiare, è espandersi come un palloncino. Come l'universo.
L'universo, dicono i premi nobel del 2011, si espande perché le supernove ci soffiano dentro l'energia oscura. L'arte si espande perché l'uomo ci soffia dentro la creatività. E la creatività e alimentata da altra arte.
Quindi, alla fine delle metafore, l'inizio di un processo artistico è come immaginare cosa c'era prima del Big Bang. Impossibile, se non per le equazioni matematiche.

Nel palloncino di Petra Pan e il gigantesco Coso di metallo ho iniziato a soffiare con questa canzone di una band di Oslo chiamata Cold Mailman:



che a sua volta avevo raggiunto grazie a questo articolo di Luigi Bicco sul suo DeMIUSìK, nel quale mi incuriosiva col bellissimo video della canzone Time is of the essence e che ti prego di vedere e ascoltare perché a me fa venire la pelle d'oca. Eccolo:




Insieme a questo lungo soffio, ci ho buttato dentro anche un sogno fatto qualche settimana prima in cui c'erano grossi robot alati che volavano attorno a dirigibili d'argento sopra le nuvole, di notte.
E mentre continuavo a soffiare, senza saperlo, sia chiaro – perché la creatività è una signora discreta e gentilissima –, trovo questa notizia sui palloni aerostatici che Google vorrebbe far galleggiare in aria per portare internet nelle zone glabre della Terra.
BUM! Non è il palloncino che scoppia. Sono io che mi accorgo del palloncino o forse è la signora gentilissima che me lo indica mentre lo tengo tra le labbra e ho le guance gonfie.
Tutto diventa come una mappa arrotolata a cilindro che viene distesa su un tavolo e ti permette di vedere le immagini, i personaggi, i dirigibili, le nuvole di cenere, Petra Pan, il gigantesco Coso di metallo e la camicetta con le stelline.
La camicetta con le stelline. Già. Anch'essa fa parte del palloncino, ma è quello in cui ci soffia dentro la vita personale. E quella, in un blog, nel mio blog, non ci finisce mai, perché è un po' come immaginare cosa c'era prima del Big Bang.



7 commenti:

  1. Bella e interessante spiegazione. Il nome Petra Pan mi è piaciuto da subito, e poi anche il personaggio, e tutta l'ambientazione.
    Come mi piacerebbe ritrovare ancora quel mondo, come mi piacerebbe saperne di più su Petra Pan!

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    1. Grazie, Pat. Ci sto pensando a quel mondo, sai? A far rincontrare Petra Pan e il gigantesco Coso di metallo.
      Intanto trasformo questa manciata di kbyte in un abbraccio.

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    2. Sarebbe bello...ma so che certe cose bisogna maturarle e sentirle, e insomma aspetterò con pazienza, so un pochino come funzionano le cose creative. Un abbraccio anche a te.

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  2. Sergio! Ho appena letto il tuo racconto su Fantascienza.com. Perché non hai messo il link in questo post? E' bellissimo! :D

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    1. Grazie, Irenica. :)
      Ma l'ho messo, è nel grassetto all'inizio del secondo paragrafo. Magari lo riporto alla fine dell'articolo.
      Bacio.

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  3. Ciao Sergio. Sono arrivato qui dopo la discussione sull'ultimo post di Patrizia a proposito di Star Trek. Ho letto il tuo racconto. Mooolto carino, complimenti. Anche a me piacerebbe leggere una versione più estesa e corposa di Petra Pan e del "coso" di metallo :)

    P.S.: Naturalmente grazie 1000 per la segnalazione a DeMIUSìK. Mi fa piacere che ti siano piaciuti i Cold Mailman. Anzi, se ti interessa ti segnalo anche il loro ultimo album (2013), Heavy Hearts. Qui trovi il bellissimo video del loro ultimo singolo, My Recurring Dream.

    Un abbraccio.

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  4. Grazie a te, Luigi.
    Ti seguo da lontano. Sono un osservatore discreto. Uso internet per imparare.
    A una Petra Pan più lunga ci sto pensando, ma ora vado a guardare il video dei Cold Mailman. :)

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