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L'arte nasce da altra arte. Sempre.
Non è copiare, è espandersi come un palloncino. Come l'universo.
L'universo, dicono i premi nobel del 2011, si espande perché le supernove ci soffiano dentro l'energia oscura. L'arte si espande perché l'uomo ci soffia dentro la creatività. E la creatività e alimentata da altra arte.
Quindi, alla fine delle metafore, l'inizio di un processo artistico è come immaginare cosa c'era prima del Big Bang. Impossibile, se non per le equazioni matematiche.
Nel palloncino di Petra Pan e il gigantesco Coso di metallo ho iniziato a soffiare con questa canzone di una band di Oslo chiamata Cold Mailman:
che a sua volta avevo raggiunto grazie a questo articolo di Luigi Bicco sul suo DeMIUSìK, nel quale mi incuriosiva col bellissimo video della canzone Time is of the essence e che ti prego di vedere e ascoltare perché a me fa venire la pelle d'oca. Eccolo:
Insieme a questo lungo soffio, ci ho buttato dentro anche un sogno fatto qualche settimana prima in cui c'erano grossi robot alati che volavano attorno a dirigibili d'argento sopra le nuvole, di notte.
E mentre continuavo a soffiare, senza saperlo, sia chiaro – perché la creatività è una signora discreta e gentilissima –, trovo questa notizia sui palloni aerostatici che Google vorrebbe far galleggiare in aria per portare internet nelle zone glabre della Terra.
BUM! Non è il palloncino che scoppia. Sono io che mi accorgo del palloncino o forse è la signora gentilissima che me lo indica mentre lo tengo tra le labbra e ho le guance gonfie.
Tutto diventa come una mappa arrotolata a cilindro che viene distesa su un tavolo e ti permette di vedere le immagini, i personaggi, i dirigibili, le nuvole di cenere, Petra Pan, il gigantesco Coso di metallo e la camicetta con le stelline.
La camicetta con le stelline. Già. Anch'essa fa parte del palloncino, ma è quello in cui ci soffia dentro la vita personale. E quella, in un blog, nel mio blog, non ci finisce mai, perché è un po' come immaginare cosa c'era prima del Big Bang.
Il racconto lo trovi qui: http://www.fantascienza.com/magazine/racconti/17940/petra-pan-e-il-gigantesco-coso-di-metallo/
Bella e interessante spiegazione. Il nome Petra Pan mi è piaciuto da subito, e poi anche il personaggio, e tutta l'ambientazione.
RispondiEliminaCome mi piacerebbe ritrovare ancora quel mondo, come mi piacerebbe saperne di più su Petra Pan!
Grazie, Pat. Ci sto pensando a quel mondo, sai? A far rincontrare Petra Pan e il gigantesco Coso di metallo.
EliminaIntanto trasformo questa manciata di kbyte in un abbraccio.
Sarebbe bello...ma so che certe cose bisogna maturarle e sentirle, e insomma aspetterò con pazienza, so un pochino come funzionano le cose creative. Un abbraccio anche a te.
EliminaSergio! Ho appena letto il tuo racconto su Fantascienza.com. Perché non hai messo il link in questo post? E' bellissimo! :D
RispondiEliminaGrazie, Irenica. :)
EliminaMa l'ho messo, è nel grassetto all'inizio del secondo paragrafo. Magari lo riporto alla fine dell'articolo.
Bacio.
Ciao Sergio. Sono arrivato qui dopo la discussione sull'ultimo post di Patrizia a proposito di Star Trek. Ho letto il tuo racconto. Mooolto carino, complimenti. Anche a me piacerebbe leggere una versione più estesa e corposa di Petra Pan e del "coso" di metallo :)
RispondiEliminaP.S.: Naturalmente grazie 1000 per la segnalazione a DeMIUSìK. Mi fa piacere che ti siano piaciuti i Cold Mailman. Anzi, se ti interessa ti segnalo anche il loro ultimo album (2013), Heavy Hearts. Qui trovi il bellissimo video del loro ultimo singolo, My Recurring Dream.
Un abbraccio.
Grazie a te, Luigi.
RispondiEliminaTi seguo da lontano. Sono un osservatore discreto. Uso internet per imparare.
A una Petra Pan più lunga ci sto pensando, ma ora vado a guardare il video dei Cold Mailman. :)