martedì 30 aprile 2013

Tallone da killer, ma il punto debole è...


Tallone da killer, che uscirà a maggio 2013 in appendice al Classico del Giallo intitolato "L'ultima tappa", viene da lontano, è cresciuto, e oggi s'è fatto un ometto.
Era in fasce sul numero 15 della Writers Magazine Italia, e dopo un po' di anni mi è stato chiesto quanto fosse diventato robusto. Io ho risposto: «Vedreste che muscoli ha messo su!»,  ma in verità l'avevo abbandonato a se stesso; allora l'ho curato, l'ho nutrito, gli ho fatto fare un po' di attività fisica e ora è un giovane virgulto.
È un racconto di cattivi per cattivi. C'è anche la bontà, ma è una mescolanza di infantilità, onore e cose giuste da fare.
Quando ho scritto la sua prima versione ero stanco di leggere di buoni e cattivi in mondi separati e distinti. Il bene e il male sono inscindibili, si corteggiano, lottano ma poi tornano a fare l'amore. L'uno anela l'esistenza dell'altro per legittimare la propria.
Così ho mischiato tutto, e ho raccontato i ricordi di un giovane balordo affascinato dal nome di uomo leggendario in una città tra Milano e Modena: Tallone da killer. Nessuno sa davvero chi è e tutti hanno una spiegazione diversa per quel nome. Potrebbe indicare la sua spietatezza oppure essere il calembour di un punto debole: perché tutti ne hanno uno, soprattutto quelli troppo curiosi e anche quelli talmente grossi che ad alzare la testa sembrano non finire mai.




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