lunedì 17 settembre 2012

Il perché di David8

SE NON HAI VISTO PROMETHEUS ALLONTANATI DA QUESTO POST, POTRESTI RISCHIARE DI FARTI PIACERE IL FILM. E ATTENZIONE AGLI SPOILER.




Prometheus non mi è piaciuto.
I blog sono pieni di cattiverie verso il film; alcune più serie, la maggior parte divertenti e dissacratorie. Si pongono perlopiù domande, io invece proverò a dare una spiegazione ai comportamenti di un solo personaggio: David8; cercando di raddrizzare le fondamenta di una sceneggiatura oggettivamente scritta male. Non potrò cancellare gli errori di scrittura: quelli sono indelebili, appartengono a qualcosa che è sfuggito dalle mani di Ridley Scott, degli sceneggiatori Jon Spaihts, Damon Lindelof e del film editor Pietro Scalia.

Torno su David8 e copioincollo il primo distico che si legge accanto alla foto del credibile Fassbender sul sito virale della Weyland Industries

 NEUTRAL
David 8 can be programmed to enter a default neutral state, devoid of emotional engagement. In this state, David 8 reacts to his surroundings using only his logic actuators and does not access his facial mapping sensors or other advanced emotion-response pathways. His Motivation Sequences are bypassed in favor of a simplified rational response. This state can be useful for applications where traditional non-feeling cybernetic behavior is required.

È importante che la Weyland, nella finzione virale del sito, dia la precedenza a questa informazione. Il comportamento di David8 nei primi minuti del film, quando è solo sulla nave nei due anni necessari al raggiungimento di LV-223, e con tutto l'equipaggio in criostasi, è tutto meno che neutrale. Ha atteggiamenti empatici, si tinge i capelli, gioca, ha espressioni anche se non ci sono esseri umani con cui interagire. Nei pressi di LV-223, apre gli scudi di protezione per poter guardare il pianeta e si compiace. Sorride.
E ha un film preferito: Lawrence d'Arabia, personaggio romantico e indipendente. E c'è un dettaglio che sfugge via, perché la Prometheus è arrivata e lo spettatore è attirato dall'imminente risveglio dell'equipaggio, ma c'è una frase che David8 ripete due volte mentre dà il via alle operazioni di riattivazione della nave. Dice, citando Lawrence d'Arabia: «Il trucco, William Potter, è dimenticarsi che fa male.»

David8 ha qualcosa che non funziona. Ha già in mente tutto. Sa che dovrà fare del male. Nel video virale di Youtube in cui viene presentato, a un certo punto David8 dice: "Guerra, povertà, crudeltà, violenza non necessaria. Capisco le emozioni umane anche se non le provo io stesso."



Probabilmente è il modello 8 a essere difettoso (ricordo le scuse di Bishop in Aliens riferendosi al "disfunzionò" di Ash nel primo capitolo della serie: gli androidi hanno spesso dato problemi). Non si è mai visto un androide con una così spiccata emotività privata. Forse è l'eccessiva vicinanza al suo proprietario, quel Weyland che gli ha instillato negli anni l'idea della divinità e della vita eterna. E David8 è già eterno, gli manca solo il riuscire a creare altra vita.

Tutti i comportamenti di David8 sono volti alla sperimentazione della vita che lui può creare, senza curarsi però di quella umana che può essere sacrificata. È mellifluo, è ironico, è cattivo. Colleziona il liquido nero di nascosto, infetta Halloway per un suo piacere, per un esperimento e forse per compierne un altro attraverso i rapporti sessuali tra un essere umano preda del liquido nero e uno sano. Fa continui riferimenti alla creazione e quando la dottoressa Shaw (Noomi Rapace) è stesa sul lettino in infermeria dopo aver scoperto la gravidanza, quasi sedata, le dice: «Si sentirà abbandonata da Dio, immagino.»
David8 vuole essere Dio, o il nuovo Prometeo.
Una divinità che uccide per creare, padrona di una follia lucida.
Ma durante la visione del film, questi particolari sfuggono perché la sceneggiatura sprofonda in voragini abissali, si sgretola in dettagli insignificanti, in dialoghi stereotipati, in comportamenti irrazionali. E solo dopo la visione del film ci si accorge che il soggetto ha avuto una potenza immane e non sfruttata.
David8 sarebbe potuto essere il punto cardine di una profonda interrogazione sul chi può creare chi e sulla responsabilità della creazione, invece ci rimane una buona interpretazione di Fassbender pilotata da una sceneggiatura scritta con l'inchiostro antipatico.








2 commenti:

  1. Bellissimo post. Tra l'altro il film un po' ci prova ad interrogarsi sul chi può creare e chi no, ma come ben dici è rovinato da terrificanti scelte di sceneggiatura. All'inizio l'Ingegnere (dissidente?) si divide per creare (probabilmente) l'uomo, Weyland è il padre della Theron, la sopravvissuta era sterile ma partorisce mostro etc etc.

    C'è anche da dire che avrebbero avuto gioco facile, visto che la maternità/creazione vita è un tema portante della saga Aline, esplorata in tutte le salse, vedi ingravidamenti vari e clonazioni.

    Un'occasione miseramente sprecata :(

    RispondiElimina
    Risposte
    1. E qui, per la prima volta avevano un androide che poteva condurre il gioco, che poteva farsi beffe del suo creatore e confrontarsi addirittura con i creatori del suo creatore! Tema splendido e disperso in un nulla didascalico. :(

      Elimina