Sto imparando che l’uomo è una cellula che ha bisogno di un insieme di altre cellule simili per vivere.
Si condivide per avere. La comunione è funzionale al singolo, così come gli interessi individuali hanno spinto cacciatori e raccoglitori a fare accordi migliaia di anni fa.
Per lo stesso motivo, sto disperando di credere nell’amicizia come concetto massificato e di inserirlo in un’eccezione umana molto molto rara.
Quando le necessità personali ci soffocano, la concentrazione è rivolta interamente al nostro essere. Non esistono amici. Non esiste una comunità. Banalmente, si tratta di sopravvivenza. L’aiuto che si può chiedere è volto al miglioramento della propria condizione. Allo stesso modo nessuno risponderà a quella richiesta se starà vivendo lo stesso pericolo.
Forse è materia che attiene ai Santi. Pur non essendo cattolico, inizio a individuare le origini antropologiche di alcuni credi religiosi.
Nessuna estasi, per carità. Sono un asceta da tetra pak.
foto: JØRN
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